“Oggi in Italia si contano almeno 630 mila migranti di cui solo il 5%, e cioè 30 mila, ha diritto di restare in quanto rifugiati e cioè fuggiti da guerra e morte. Gli altri 600 mila sono una bomba sociale pronta a esplodere, perché vivono di espedienti e di reati”. Non è chiaro dove abbia preso questi dati Silvio Berlusconi, intervistato dal Tg5, ma la linea è simile a quella del suo alleato Matteo Salvini, anche se in questo caso l’ex Cavaliere è riuscito a superare a destra il suo alleato, dato che il leader leghista aveva parlato di 500 mila immigrati irregolari.
Uno gioco allo scavalco che la dice lunga sul tipo di “competition” che si è scaatenata nel centrodestra. Una lettura della sparata berlusconiana, infatti, dice che il capo di Forza Italia non intende lasciare a Salvini i voti xenofobi e reazionari.
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Qualche numero vero sugli stranieri in Italia
È difficile avere dati precisi sugli immigrati irregolari. Le stesse fondazioni che si occupano degli studi sul fenomeno migratorio oscillano tra i 300mila e i 500mila circa (basti guardare i dati della Fondazione Ismu e di Idos), numeri lontani dai 600mila di cui parla Berlusconi. Anche prendendo il dato più alto, che è quello fornito dalla Fondazione Ismu che parla di 491mila irregolari, quel dato rappresenterebbe solo un decimo della popolazione degli stranieri in Italia che sono circa 6 milioni in tutto.
Tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2017 in Italia sono state presentate oltre 130mila domande di asilo, il 5,4% in più rispetto all’anno precedente con una percentuale pari al 2 per mille rispetto alla popolazione italiana che è di 60 milioni di abitanti. Attualmente sono 170mila le persone nei Cie in attesa di verifica di richiesta di protezione (di questi il 50% la ottiene e il 50% no).
Perché la promessa di Berlusconi è irrealizzabile
Le sanatorie che Berlusconi “ha dimenticato”
Quando Berlusconi era al governo, alleato con la Lega, fece ben due sanatorie – nel 2002 e poi di nuovo nel 2009 – che portarono alla regolarizzazione quasi un milione di lavoratori stranieri irregolari (soprattutto lavoratori subordinati e colf e badanti). Per la precisione nel 2002 vennero accolte 694.224 domande, nel 2009 294.744.
Quindi, guardando semplicemente questi numeri, non si può certo dire che il governo guidato dall’allora Cavaliere insieme al Carroccio (il ministro dell’Interno nel 2009 era Roberto Maroni) abbia usato il pugno duro contro gli stranieri irregolari. Anzi.