Ricordate le altisonanti promesse di spending review di M5s e lega. Bene come molte altre sono rimaste solo sulla carta. Infatti con la manovra appena varata saranno 51 i miliardi di spesa in più in tre anni.
Altro che spending review
Il dossier del Servizio Bilancio di Camera e Senato sull’ultima versione della manovra approvata porta alla luce incrementi netti per circa 7,6 miliardi nel 2019, dovuti a un aumento di 9,7 miliardi della parte corrente e da una riduzione per circa 2 miliardi delle uscite in conto capitale, che dovrebbero concorrere a spingere gli investimenti. Nel 2020 si sale a 22,7 miliardi (+16,5 miliardi di spesa corrente e +6,2 miliardi di parte capitale) e nel 2021 a 21 miliardi, di cui 13,9 miliardi riguardano la parte corrente e 7,1 miliardi la spesa in conto capitale.
Le promesse in campagna elettorale
Sia M5s che Lega nei programmi parlavano di una riduzione della spesa di 30/40 miliardi. Ma alla prima occasione non solo non hanno ridotto la spesa, ma addirittura l’hanno aumentata. Un’altra promessa infranta per i cittadini che il 4 marzo hanno votato con fiducia i due partiti che oggi compongono il governo.
Le uscite
Ci saranno 40,9 miliardi di nuove uscite fino al 2021, di cui 9,7 miliardi nel solo 2019. In prevalenza queste nuove uscite finanzieranno il reddito di cittadinanza e quota 100. Ma le uscite sarebbero state maggiori senza l’intervento dell’Europa, che ha sforbiciato 11,2 miliardi di spesa in più.
Questo aumento della spesa dimostra quanto le promesse elettorali dei giallo-verdi fossero solo un modo per attirare consenso. La realtà mostra che erano solo parole.